C’è chi viaggia per rilassarsi, chi per divertirsi, chi invece lo fa per sentirsi vivo e chi per conoscere altre culture.
Del perché lo facciate, in fin dei conti, poco importa. L’importante è farlo, appena se ne ha la possibilità.
Ogni viaggiatore “seriale” ha il suo modus operandi, il nostro è facilmente individuabile nello scalo. Sì, lo scalo. Una parola di per sé poco poetica ma che per noi è diventata oggetto di una vera e propria cultura.
Tecnicamente il termine scalo, nell’ambito dei viaggi aerei, viene utilizzato per indicare la sosta (di ore o anche giorni) in un luogo diverso da verso cui si è diretti, prima di ripartire verso la destinazione finale. Questo solitamente avviene per i viaggi di lunga distanza ma non è sempre così. Già, perché lo scalo può anche rappresentare una possibilità di risparmio non indifferente. Non di rado, infatti, capita che si riescano a trovare combinazioni di voli (che prevedono uno scalo) ad un prezzo notevolmente più basso rispetto ad un volo diretto.
Ma non è questo il punto, almeno per noi.
Ciò che ci ha spinto a considerare lo scalo un’opportunità più che un impedimento è stata la possibilità di conoscere posti stupendi, anche solo per poche ore, sfiorandoli con la leggerezza di una piuma ma imprimendoli nei nostri cuori con la forza di una pressa.
Abbiamo abbracciato Roma prima di partire per Istanbul, abbiamo passato un Halloween
indimenticabile a Monaco di Baviera prima di realizzare il nostro sogno americano a New York
e abbiamo dato libero sfogo ad ogni nostro desiderio a Barcellona prima di un’incredibile esperienza di vita in Marocco. Ed ogni singolo momento di queste poche ore trascorse in queste città è stato indimenticabile.
E proprio queste emozioni ci hanno convinto a rendere lo scalo elemento fondamentale ed obbligatorio di tutti i nostri viaggi. Da tre anni a questa parte, non c’è viaggio verso una meta X che non preveda una notte in un luogo Y.
E no, non è vero (come colpevolmente credevamo anche noi) che lo scalo è soltanto uno stress in più o che se la mattina seguente devi partire per New York, e ti fermi a Monaco, la città viene solo sminuita e non le viene riconosciuto il valore che merita. Fidatevi, non è così.
Alla fine della giostra, ricorderete entrambe le mete con la stessa gioia e, quando sarete tornati nelle vostre case intenti a svuotare il vostro bagaglio di viaggio, capirete, senza alcun dubbio, che il bagaglio più importante, quello dell’esperienza, sarà stato reso più ricco da un semplice scalo.
è vero spesso lo vediamo come una rottura ma io anche cerco sempre di approfittarne. infatti a muscat e a doha mi è spiaciuto moltissimo che fosse notte e si vedesse ben poco!
Lo scalo è un must! 🙂